Campioni d’Inghilterra ma in difficoltà: dentro la crisi del Liverpool di Arne Slot
Un anno fa, il Liverpool sfilava per le strade della città con il pullman scoperto, Premier League in mano e la sensazione di essere tornato definitivamente nell’élite del calcio europeo. Il primo titolo dell’era Arne Slot, il ventesimo della storia del club, sembrava l’inizio di un nuovo ciclo vincente, non la fine di uno. Wikipedia+1
Oggi il quadro è quasi capovolto:
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campione in carica,
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mercato estivo da record assoluto,
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eppure una squadra che fatica, incassa sconfitte pesanti e dà l’impressione di essere psicologicamente svuotata, con Anfield che passa dalla festa all’inquietudine. Wikipedia+2Sky Sports+2
In mezzo, un evento che ha segnato in profondità il club: la morte improvvisa di Diogo Jota in un incidente d’auto, con il Liverpool costretto a trasformare una delle sue bandiere offensive in un lutto collettivo, tanto da decidere di ritirare la maglia numero 20. Wikipedia+1
Questo non è solo un calo tecnico: è una crisi complessa, dove entrano in gioco tattica, mercato, pressione da campioni in carica e trauma emotivo.
1. Da campioni d’Inghilterra a squadra in difficoltà
La stagione 2024-25 è stata perfetta nella sua logica:
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primo anno di Slot,
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adattamento velocissimo al nuovo sistema,
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Salah devastante in zona gol,
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una squadra capace di segnare in ogni partita esterna di campionato e chiudere al primo posto davanti all’Arsenal. Wikipedia+1
Quella cavalcata ha creato però un effetto collaterale: alzare l’asticella delle aspettative a un livello quasi irraggiungibile.
Quando vinci il campionato con un allenatore nuovo, l’ambiente dà per scontato che quello sia il nuovo standard minimo. Qualsiasi cosa al di sotto del primato viene percepita come un fallimento. E questo genera una pressione enorme su staff e giocatori.
2. Un mercato faraonico che aumenta la pressione
Nell’estate 2025, il Liverpool non si è limitato a ritoccare la rosa: ha fatto una rivoluzione di lusso.
Sono arrivati, tra gli altri: Wikipedia+2Sky Sports+2
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Florian Wirtz: trequartista/genio offensivo, uno dei talenti più ambiti d’Europa.
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Jeremie Frimpong: esterno offensivo travestito da terzino, velocità e gamba.
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Milos Kerkez: terzino sinistro moderno, atletico, aggressivo.
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Giorgi Mamardashvili: portiere di altissimo profilo internazionale.
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Hugo Ekitike: attaccante giovane e costoso, chiamato a esplodere ad Anfield. The Guardian+1
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Alexander Isak: il colpo più rumoroso, pagato oltre 120 milioni di sterline, record britannico. Wikipedia+2Sky Sports+2
Spesa complessiva: circa 500 milioni di euro, con il Liverpool in testa alla classifica dei club più spendaccioni in Europa. Wikipedia+2Sky Sports+2
Questo tipo di mercato manda un messaggio chiaro:
“Non siamo solo campioni, vogliamo restarlo a lungo.”
Ma c’è un rovescio della medaglia:
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il tempo di adattamento dei nuovi,
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lo stravolgimento degli equilibri di spogliatoio,
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il rischio di perdere identità in mezzo a tanti innesti.
E se i risultati non arrivano subito, l’etichetta da “squadra da 500 milioni” si trasforma in un boomerang mediatico.
3. Il trauma della morte di Diogo Jota
Nel mezzo di questa rivoluzione tecnica ed economica, arriva la tragedia: Diogo Jota muore in un incidente d’auto il 3 luglio 2025. Wikipedia+1
Il club reagisce con un gesto fortissimo:
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ritiro definitivo del numero 20,
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tributi continui,
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messaggi ufficiali che parlano di “famiglia devastata”.
Per lo spogliatoio non è solo la perdita di un compagno di squadra:
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è la scomparsa di un amico,
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di un volto quotidiano dei loro allenamenti,
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di un protagonista della corsa al titolo precedente.
La psicologia dello sport è chiarissima: eventi traumatici di questo tipo possono minare concentrazione, motivazione, senso di sicurezza per mesi. Gli studi sulla “trauma exposure” negli atleti mostrano cali di performance significativi dopo lutti o eventi scioccanti interni al gruppo.
In altre parole: non puoi chiedere alla stessa squadra, senza elaborare il lutto, di giocare come se nulla fosse.
4. Tattica e identità: Slot tra evoluzione e confusione
Il Liverpool di Slot è diverso dal Liverpool di Klopp:
meno caos organizzato, più struttura; meno “gegenpressing puro”, più costruzione manovrata. Wikipedia
La scorsa stagione tutto ha funzionato quasi subito, ma ora Slot è chiamato a fare un passo ulteriore: integrare campioni nuovi in un sistema già vincente.
Problemi chiave:
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Florian Wirtz deve trovare la sua zona di comfort tra le linee senza togliere spazio creativo a Salah.
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Isak ha bisogno di un contesto che lo serva negli ultimi 20 metri, non di un sistema che lo costringa a giocare spalle alla porta lontano dall’area.
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Frimpong e Kerkez spingono tanto, ma questo apre buchi dietro se la transizione difensiva non è perfetta.
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La difesa, privata di punti fermi come Jota in pressing alto e di riferimenti consolidati, appare più esposta, come dimostrano le sconfitte pesanti in campionato e coppa. Wikipedia
La sensazione è quella di una squadra a metà del guado: non più quella del passato, ma non ancora la versione definitiva che Slot ha in testa.
5. La tabella di marcia: perché l’11° posto fa così rumore
A rendere tutto più clamoroso è il contrasto:
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da campioni in carica a metà classifica,
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da macchina da punti a squadra che incassa 0-3 ad Anfield con avversari sulla carta inferiori. Wikipedia
In Premier League non sei mai al sicuro:
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gli investimenti degli altri club sono enormi,
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ogni passo falso viene amplificato,
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ogni crisi viene raccontata come “fine di un ciclo” anche quando si tratta solo di una fase di transizione.
Per il Liverpool, però, c’è un elemento in più:
la narrazione pubblica è passata in pochissimi mesi da “nuovo ciclo d’oro” a “crisi da 500 milioni”.
6. Le possibili cause della crisi (tecniche e psicologiche)
Riassumendo, la crisi del Liverpool oggi sembra avere tre radici principali:
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Pressione da campioni in carica
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Qualsiasi risultato diverso dal dominio viene percepito come deludente.
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Squadra rivoluzionata in poco tempo
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Tanti nuovi volti, gerarchie da ricostruire, meccanismi da oliare.
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Shock emotivo per la morte di Jota
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Lutto personale, vuoto tecnico, simbolico e umano nello spogliatoio. Wikipedia+1
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A questo si aggiungono i classici fattori: infortuni, calendario intenso, nuove dinamiche tattiche da assimilare.
7. Crisi passeggera o inizio di una discesa?
È la domanda che tutti si fanno.
Gli elementi per una crisi passeggera ci sono:
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rosa fortissima,
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giocatori di enorme talento,
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società solida,
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allenatore con idee chiare.
Ma perché resti passeggera, la società dovrà:
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dare tempo a Slot di integrare davvero i nuovi,
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supportare psicologicamente lo spogliatoio dopo la tragedia Jota,
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resistere alla tentazione di rivoluzionare ancora dopo ogni sconfitta.
Se invece scatterà il panico e si cercheranno capri espiatori (allenatore, singoli big), la crisi rischia di diventare strutturale.

