Mazzarri prepara la sua vendetta

martedì 22 aprile 2014 | 0 commenti

Walter Mazzarri ha rilanciato la sua Inter, ora più che mai vicina alla conquista in un posto in Europa League.

Momento favorevole ai nerazzurri che il tecnico vorrà sfruttare per vincere la partita a cui tiene di più: quella col Napoli.

E sì, perché è proprio inutile nascondere la verità: Mazzarri e De Laurentiis si sono lasciati male.
L'allenatore era stufo del carattere del Presidente, mentre DeLa era sicuro di convincere Mazzarri a restare.

L'epilogo della vicenda ha lasciato l'amaro in bocca a entrambi che però non hanno perso tempo a lanciarsi, seppur velate, reciproche accuse.


Nulla potette Mazzarri nella partita di andata. Troppo grande la differenza tra la sua Inter e un Napoli all'epoca lanciatissimo. Ora le cose stanno diversamente. L'Inter è in ripresa mentre il Napoli ha mollato in campionato in attesa della finale di Coppa Italia.
Con queste premesse Mazzarri spera non solo in una vittoria, ma auspica un trionfo fatto di tanti gol.


Le motivazioni non mancano nemmeno a Benitez. Lo Spagnolo ancora soffre per l'esonero che l'Inter gli fece subire e medita una clamorosa rivincita.

Tutti gli spunti polemici in panchina, mentre i calciatori dimostrano di non sentire particolarmente la partita.

Al Meazza pubblico delle grandi occasioni, con i tifosi di casa pronti a sbalordire con una bellissima coreografia.

Un pugno di Destro vale tre giornate. Giusto o sbagliato?

martedì 8 aprile 2014 | 2 commenti

Destro,  sinistro, no non si tratta della cronaca di un incontro di pugilato, ma dell'episodio di Cagliari Roma.

Sì perché Mattia Destro dopo aver segnato il primo gol di quella che sarebbe diventata una tripletta ha pensato bene di sferrare un pugno ad Astori durante un normale contrasto di gioco.
Il gesto è inspiegabile nella sua dinamica e nel contesto del gioco. La Roma era in vantaggio,  il gol come detto lo aveva segnato proprio Destro. Nessuna tensione, quindi, nessuno screzio antecedente che poteva giustificare l'accaduto.

Diciamo che sono quegli istinti che spesso colpiscono i calciatori. Ci sta può succedere!

Le stranezze iniziano subito dopo. L'arbitro Massa e i suoi collaboratori, anche se l'episodio avviene in campo aperto non ravvisano la scorrettezza, anzi viene ammonito Astori per la successiva reazione.

Oggi il Giudice Sportivo attraverso la prova tv commina ben tre giornate di squalifica a Destro per l'episodio (la quarta è per la doppia ammonizione).

Scoppia il putiferio. La Roma ufficialmente annuncia ricorso e polemizza affermando che la prova televisiva viene usata con troppa discrezionalità. I tifosi giallorossi sono in rivolta ritenendosi danneggiati. I supporters delle altre squadre sono d'accordo con il giudice Tosel.

Sono giuste le tre giornate per Destro?


Sicuramente sì! Il pugno c'è ed è fastidioso anche l'atteggiamento del calciatore che subito dopo porta la mani in faccia simulando un pugno dell'avversario. Destro si era reso, quindi subito conto dell'accaduto e ha pensato bene di cercare di minimizzare l'accaduto ingannando l'arbitro e sul campo c'è pure riuscito.

Anche la reazione scomposta della Roma mi sembra eccessiva. Lecito il ricorso, magari anche una puntualizzazione sui metodi e i modi con cui gli episodi vengono trattati. Discorsi sui due pesi e due misure mi sembrano eccessivi visto l'episodio in questione.

Però!




D'altra parte ci sono da fare alcune considerazioni. L'operato di Tosel non sempre è cristallino. Di episodi dubbi se ne vedono tanti, ma non per tutti vale il criterio adottato nel caso Destro. Pur avendo, infatti l'arbitro deciso sull'accaduto gli è stato chiesto via mail se avesse visto il pugno di Destro.

Ebbene non mi sembra sia stata sempre la stessa solerzia.

In origine ci fu il caso Zalayeta . Il giocatore del Napoli venne prima squalificato, poi successivamente riabilitato, dopo che spuntarono altri filmati,   per una simulazione in area che aveva portato a un rigore a favore del Napoli ( l'arbitro era Bergonzi che domenica scorsa ha sorvolato per un analogo episodio a favore degli Azzurri). Tosel non si arrese, nello stesso anno per un episodio simile venne di nuovo squalificato Zalayeta. Poi ci fu l'episodio Krasic che si beccò tre giornate sempre per simulazione.
Da allora di episodi analoghi ce ne saranno stati a centinaia, ma Tosel non è più intervenuto.
In sintesi: tutti auspichiamo l'uso della tecnologia per dirimere gli episodi dubbi, ma le regole devono essere certe e applicate con il giusto rigore per tutti.


Fuor di metafora sembra inconcepibile che mai Chiellini sia stato oggetto di prova tv, eppure il difensore della Juve è stato spesso protagonista di episodi dubbi a cominciare dalla tirata di capelli a Cavani per continuare con la gomitata di Catania e la tacchettata in faccia a Mertens a Napoli solo per citare gli episodi più recenti.

Mazzarri: non ci resta che piangere

martedì 1 aprile 2014 | 0 commenti

Ennesimo passo falso dell'Inter.


I nerazzurri pareggiano con il Livorno malgrado fossero riusciti ad andare in vantaggio per 2 a 0.

A Mazzarri dopo aver preso  a morsi le bottigliette d'acqua, non resta che abbandonarsi alle lacrime. Il bravo allenatore le ha provate tutte, ha cambiato calciatori, ha cambiato modulo, ha cercato di motivare l'ambiente, ha fatto spendere un pò di soldi a Thohir per il Profeta Hernanes, ma i risultati non sono arrivati.

Il tecnico sa che la fiducia di Thohir nei suoi confronti non è illimitata, anzi sta percependo chiaramente che il suo futuro è in bilico. Mazzarri poteva essere aiutato dai risultati che però tardano a venire.


Difficile decifrare i mali dell'Inter. Molti hanno fallito alla guida dell'Inter, anche tecnici affermati e di valore come Lippi. L'ambiente non è dei più favorevoli, la stampa mette pressione e le distrazioni esterne per i calciatori sono molteplici. In questi casi c'è bisogno di una società forte che metta in riga i calciatori che spesso nei loro atteggiamenti e comportamenti hanno ben poco di professionale. La gestione paternalistica di Moratti non andava di certo in questa direzione. Thohir che fisicamente è distante non può fare altro che affidarsi ai suoi collaboratori, ma sta realizzando che per ripartire c'è bisogno del classico colpo di spugna.
Ripartire da zero è il solo modo che l'Inter ha per salvarsi.

Non so se in questo reset deve essere compreso anche Mazzarri. Il tecnico di San Vincenzo è un bravo allenatore, forse poco incline alle novità, alla valorizzazione dei giovani, ma capace di un lavoro instancabile sia tecnico che tattico che nel lungo periodo dà buoni frutti come è accaduto a Napoli.


Per adesso, purtroppo solo amarezze per Mazzarri che forse si è pentito di aver lasciato la città partenopea e la squadra di De Laurentiis.
 
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