Non si sono mai amati troppo Carlo Ancelotti e il PSG.
Troppo serio e pragmatico "Carletto", troppo vogliosi di vincere tutto e subito gli sceicchi proprietari del club parigino.
Da uomo di calcio, Ancelotti sapeva benissimo che una sterile collezione di figurine non portava automaticamente alla creazione di uno squadrone. Eppure non lontanissimo al di là della Manica due esempi erano emblematici: Chelsea e Manchester City.
Milioni di euro a bizzeffe con scarsi risultati sportivi. Sì una Champions per i Londinesi lo scorso anno, ma conquistata più per caso che per reale forza di squadra.
Il PSG quest'anno non fallirà il discorso scudetto, può vantare un'onorevolissima esclusione dalla Champions. Unica macchia l'eliminazione dalla Coppa di Francia.
Eppure ciò non basta agli emiri.
Ancelotti non ci sta. Nel mondo sono tanti i suoi estimatori e tante le panchine "illustri" che aspettano di essere occupate.
Prima fra tutte quella del Real Madrid.
Mourinho non è riuscito a farsi amare in Spagna nemmeno dai suoi giocatori ed è destinato a partire alla volta del Chelsea. Il Presidente dei galacticos spagnoli Florentino Perez ha invece un debole per Carletto.
Ecco, allora profilarsi lo scenario per il prossimo anno: Ancelotti sulla pnchina madrilista, Mou su quella del Chelsea.
Lontano da Parigi senza rimpianti.
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