Alla fine anche il vetusto mondo del calcio si piega all'avanzare della tecnologia. Mentre oggi si discute di word lens translator (scarica la app), cioè della app che consente di tradurre istantaneamente scritte catturate dalla fotocamera di uno smartphone, il calcio è rimasto uguale a quello che era più di cento anni fa.
Tavecchio |
Non c'è alcuna volontà di cambiamento
Incredibile la resistenza e le ragioni assurde che il governo del calcio mondiale e nostrano portano a supporto delle loro tesi. La verità è che la tecnologia limerebbe e di molto il loro potere.
Senza scomodare le decine di esempi possibili è più che chiaro che la moviola in campo metterebbe tutti allo stesso piano. Non ci sarebbero stati i Moreno (vedi il video) e gli errori pro Corea, i mani non visti di Henry (vedi foto sotto) per mandare la Francia ai mondiali, e i favoritismi più generali per le squadre che contano.
Il mani di Henry non visto dall'arbitro |
Chi mette più soldi, chi è più potente non permetterà mai che le cose cambino a loro sfavore.
Una riflessione: le polemiche arbitrali montano quando si affrontano due squadre "potenti".
Quest'anno in serie A è successo in Juve Roma e Napoli Juve. In questi due casi gli errori degli arbitri sono stati evidenziati, vivisezionati e analizzati, ma soprattutto contestati vivacemente da chi ha subito il torto.
Schalke Basilea. Tagliavento convalidò questo gol!!! |
Malafede o incapacità?
Immancabilmente ritorna poi il discorso del complotto, del sistema, della malafede.
Nessuno lo può affermare con certezza, ma è chiaro che in molti pensano o lasciano pensare che molti errori non sono tali, ma frutto di accordi sotterranei atti a favorire una squadra piuttosto che un'altra.
Dopo le prime sfuriate "a caldo" ecco che tutti si affannano a fare un po' di retromarcia; la buona fede non viene messa in discussione e si torna a parlare di errori.
Il famoso gol di Muntari |
Ma come stanno veramente le cose?
E' difficile rispondere. E' innegabile che alcune squadre ricevano più favori, è altrettanto vero che le squadre di provincia subiscono più torti. E' una favola quella secondo cui a fine anno torti e favori tornano in parità, ci sarà sempre uno squilibrio.
Perché succede questo?
Il meccanismo psicologico è piuttosto semplice. Un arbitro sa che sbagliare a danno di una squadra di prima fascia danneggerebbe la propria carriera (ricordiamo che i compensi degli arbitri di serie A sono molto alti), per cui , nel dubbio, assolve il potente.
Un secondo aspetto deriva dall'organizzazione arbitrale italiana . Gli arbitri, in Italia, dipendono dalla Federazione avendo, però una struttura autonoma. Questi organismi decidono le designazioni arbitrali e sottintendono alla carriera stessa delle ex giacchette nere. Diciamo, però che una volta arrivati in serie A, gli arbitri rimangono per anni a dirigere incontri a prescindere dal loro rendimento.
Accade, quindi che arbitri palesemente, non bravi, come Tagliavento ( leggi anche cosa successe qualche anno fa) rimangano ad arbitrare malgrado errori gravissimi. Vado a memoria: l'arbitro di Terni è quello del gol non gol di Muntari (vedi foto), quello del fuorigioco clamoroso di Schalke Basilea (vedi foto e leggi articolo)
Non c'è ricambio di arbitri e quelli che arrivano sono impreparati.
Tutto questo in uno sport dove girano centinaia di milioni di euro.
Anacronistico, strano, decidete voi l'aggettivo, fatto sta che le cose vanno così nessuno fa niente per cambiare.
La goal line technology sembra più un contentino, una concessione minima per arginare le sempre più crescenti polemiche. I casi di gol o non gol sono 3/4 all'anno mentre gli errori spesso decisivi sono tanti in più.
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